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Galusè

Giapponesi alla scoperta delle tradizioni sarde

Andare in cerca di erbe aromatiche e poi, cosa impossibile nella megalopoli in cui vivono, dissetarsi dalle sorgenti che sgorgano alle pendici di Monte Tamara. Ma, soprattutto, mangiare il tonno e gustare piatti impreziositi dalle essenze di montagna, meglio se con un bel bicchiere di Carignano affinato in barrique. Un mix di esperienze un po’ fuori dall’ordinario che solo angoli ancora poco conosciuti come Nuxis riescono a regalare. E che lunedì sono stati, insieme a Carloforte, nell’Isola di San Pietro, meta di un folto gruppo di turisti giapponesi che, prima di fare rotta verso il centro dell’Isola, hanno fatto tappa nel Sulcis, semisconosciuto nel paese del Sol Levante.


Ad aprire una finestra sul territorio, alla ricerca di un posto al sole tra le mete turistiche, ci hanno pensato Manuele Fanutza, 46 anni, chef del rinomato ristorante “Letizia” di Nuxis, e Marco Sulis, titolare di “Galusè”, tour operator cagliaritano specializzato nel turismo nipponico. E per il gruppo proveniente da Tokio (tra loro anche alcuni chef, un musicista e un giudice) è stato un tuffo «in un angolo della Sardegna completamente nuovo e affascinante», conferma Sulis.

Un mini tour che, nato in un viaggio organizzato per conoscere le zone dei tradizionali “fogaronis” di Sant’Antonio, ha prima toccato Cagliari, poi Carloforte e Nuxis, ospiti dello chef sulcitano. «Li ho portati a conoscere la nostra terra, – racconta Fanutza – poi, con cestino e leppas, siamo andati a caccia di erbette per preparare il pranzo e fiori da distillare per creare profumi». A ciò poi si è aggiunto uno show cooking, la visita ad una piccola cantina e degustazioni di salumi e formaggi locali.

 Una ricetta che ha riscosso molto successo. «Ed quello a cui puntiamo. La nostra missione è quella di regalare emozioni, viaggi inconsueti ai turisti facendoli entrare in contatto – aggiunge Sulis – con persone, usi e tradizioni particolari e dare così visibilità a territori ricchi di valori ma ancora poco conosciuti». Una “mission” inaugurata qualche anno fa con la collaborazione con il “Seadas Caffè”, locale di Tokio specializzato nel proporre il dolce tipico sardo come spuntino e organizzare viaggi verso l’Isola per far scoprire ai giapponesi i luoghi d’origine (e modalità di realizzazione) delle prelibatezze locali. Anche d’inverno.


Maurizio Locci (L’Unione Sarda, 15 gennaio 2020)

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